TRENTINO TRASPORTI: TRA GLI EUROCLASS PER MONTAGNE E CITTÀ
Articolo del 1 ottobre 2020 - Testo di Tiziano Vio - Fotografie di Matteo Spina e Tiziano Vio

Con la sua linea caratteristica ed i suoi oltre dieci anni di produzione, dapprima come 380 e in seguito con la nuova sigla 389, l'Iveco/Irisbus EuroClass H può forse essere considerato l'interurbano simbolo di quel decennio situato a cavallo tra secondo e terzo millennio: la sua diffusione è stata pressochè capillare, essendo infatti un veicolo presente nei parchi di aziende delle dimensioni più varie.

Considerando le flotte di maggiori dimensioni, il primato va con ampio margine a quella posseduta da COTRAL, che conta poco meno di 700 esemplari; risultano però ben degne di nota anche le 188 vetture che, complessivamente, hanno svolto servizio di linea nella provincia autonoma di Trento.

Si tratta, come vediamo nell'immagine a lato (la quale - oltre al MyWay "intruso" - ne mostra 4 rappresentanti, di 3 tipologie differenti), di un gruppo piuttosto eterogeneo, che oggi risulta fortemente ridimensionato.
 
In questo articolo vorremmo tracciarne una panoramica, osservando le varie serie e le loro caratteristiche spaziando tra le aree urbane e montuose del Trentino.

Il primo EuroClass a giungere nell'area è uno dei primi esemplari in assoluto: è infatti nel lontano 1993 che, assumendo la matricola 238, entra nel parco autobus della società Ferrovia Trento-Malè l'Iveco 380.12.35 con telaio numero 0060.
Si tratta purtroppo di una vettura decisamente sfortunata, che oltre a presentare vari difetti congeniti dopo pochi anni viene anche coinvolta in un incidente che ne danneggia la parte frontale. Nonostante ciò, dopo essere stata sottoposta ad un intervento di riparazione riuscirà comunque ad assistere - nel 2002 - alla nascita dell'azienda unica provinciale per la mobilità, Trentino Trasporti (TT): sarà incorporata nella nuova flotta con matricola 1761, e vi rimarrà fino al 2011.

Anche Atesina, l'altra azienda che poi confluirà in Trentino Trasporti, è tra le prime ad acquistare dei 380. Nel 1994 le vengono infatti consegnati gli autobus con telai 0078 e 0103: il primo è ancora un 12.35, il secondo invece un meno potente 12.29, che in provincia sarà destinato a rimanere esemplare unico. Le loro matricole TT (d'ora in poi indicheremo solo le matricole dell'azienda unica) saranno 1745 e 1746, ed anch'essi saranno radiati nel 2011.

È però nell'anno successivo che il modello comincia a prendere davvero piede in Trentino, in quanto Atesina ne acquista 14 in versione 12 metri e 15 in versione 10 metri. In entrambi i casi viene scelto il propulsore 8460.41S da 345 cavalli, mentre vi sono differenze per quanto riguarda i cambi: mentre per le vetture corte viene preferito (e continuerà ad esserlo per alcuni anni) il manuale ad 8 rapporti (ZF 8S-180), su una parte consistente di quelle lunghe si comincia già ad adottare l'automatico a 5 (ZF 5HP600).

Iniziamo con la documentazione fotografica proponendo un'immagine scattata nell'autunno 2011 da Matteo Spina, che ritrae l'autobus 1758 in partenza per Vigo Cavedine dall'autostazione di Trento.

Nel 1996 gli EuroClass corti presenti in provincia quasi triplicano, con l'arrivo di 23 mezzi ad Atesina e di 6 ad FTM. Mentre quest'ultima azienda, più legata a Mercedes, in seguito non ne acquista più, l'altro gestore continua a riceverne lotti di anno in anno, tanto che Trentino Trasporti erediterà ben 63 380.10.35 di I serie - probabilmente la seconda flotta in Italia dopo quella delle Ferrovie della Calabria. Si tratta di autobus destinati principalmente alle linee di montagna più tortuose, che infatti andranno a costituire una presenza costante in molte valli.

Purtroppo, in numerosi esemplari si manifesteranno problemi legati al telaio, che porteranno alla loro radiazione anticipata: per questa ragione, alcuni mezzi del 1999 saranno alienati dopo nemmeno 15 anni, mentre altri del 1996 saranno sostituiti solo dai Crossway arrivati a fine 2017/inizio 2018.

A rappresentare il vasto gruppo ex Atesina - vetture 1480-1536 - abbiamo la vettura 1512, risalente proprio al 1996 e fotografata nel 2010 da Matteo Spina davanti all'autostazione del capoluogo.

Come abbiamo anticipato, FTM verso la fine degli anni '90 acquista fondamentalmente mezzi Mercedes: le consegne dei 380.12 cessano anch'esse dopo il 1996, anno in cui entrano in servizio 6 esemplari (che TT poi dividerà in due serie, 1772-1775 e 1788-1789). Essi differiscono da quelli di Atesina per diversi dettagli, tra i quali oltre naturalmente alla livrea si annoverano gli specchietti e la trasmissione semiautomatica (ZF 8S-180 con sistema AVS).

Una di queste vetture, la 1788 (matricola originaria 269), ad oggi si aggiudica il primato di EuroClass trentino più longevo, essendo stata radiata con 24 anni di servizio alle spalle; considerato il ritmo con cui la flotta aziendale è attualmente rinnovata, non saremmo stupiti se tale risultato dovesse rimanere insuperato.
 
Nella foto, scattata sempre nel 2010 da Matteo Spina, possiamo osservare l'esemplare gemello 1789 in partenza da Trento per la non lontana Sarche, località in cui si dividono le strade per Tione e Riva del Garda.

Tra il 1996, il 1998 e il 1999 giungono invece ad Atesina ben 31 380.12.35, rispettivamente serie TT 1762-1771, 1776-1787 e 1602-1611, che si vanno ad aggiungere ai precedenti 1745-1760. Esattamente come per gli esemplari corti, si tratta di vetture che caratterizzeranno il panorama del TPL trentino ma che in non pochi casi saranno alienate anticipatamente a causa delle problematiche al telaio: almeno 9 di esse usciranno dalla flotta prima dell'inizio del 2013, mentre per converso le ultime arriveranno o al 2018 (traguardo peraltro raggiunto anche da alcuni esemplari del 1995) o a giugno/luglio 2020.

Nella foto a lato, realizzata la scorsa estate nel deposito di Riva del Garda, è ritratto l'EuroClass 1607, negli ultimi anni spesso utilizzato sulle corse supplementari dell'affollata linea Rovereto-Riva.

Con il nuovo millennio Iveco lancia l'EuroClass New, che sacrifica la fascia nera posteriore e i fari rettangolari per introdurre degli stilemi più moderni: presto nel parco Atesina ne entrano 7 esemplari in versione 10 metri, equipaggiati con l'ormai consueta trasmissione automatica a 5 rapporti. Essi porteranno a 70 il totale dei 380.10 di Trentino Trasporti, la quale assegnerà loro le matricole 1537-1543; si tratta delle prime vetture che incontriamo ad essere - seppur sporadicamente - ancora circolanti, ed almeno in teoria nel prossimo futuro esse dovrebbero rimanere tali, a differenza (curiosamente) dei più giovani De Simon IN3.

Nell'immagine possiamo vedere la matricola 1539 nel luglio 2019 in sosta all'autostazione di Fiera di Primiero, in attesa di prendere servizio sulla linea estiva per il lago di Calaita, sui cui circa 1000 metri di dislivello in salita fino a pochi anni fa spadroneggiavano gli EuroClass corti.

Oltre alle vetture in versione 10 metri, Atesina acquista dapprima 6 (nel 2000) e poi altri 11 (nel 2001) 380.12.35 facelift: un veicolo del primo gruppo (teorica matricola TT 1614) viene alienato ancora sotto le insegne di tale azienda a seguito di un incendio, laddove gli altri andranno a costituire le serie 1613-1624 e 1629-1633. Le vetture del 2000 sono state radiate nel corso dell'estate 2020, mentre quelle del 2001 percorrono tuttora le strade della provincia, anche se con frequenza inferiore rispetto al passato.
Come testimonianza fotografica proponiamo tre immagini, per certi versi dedicate al "canto del cigno" degli Iveco 380 di TT.

La prima, realizzata a febbraio, mostra la 1620 all'alpe di Pampeago,
in pausa tra un servizio skibus e l'altro...

...le altre due, scattate sull'imbrunire verso la fine di questo luglio, ritraggono la 1631 parcheggiata nel piazzale dell'autostazione
di Trento vicino a due Iveco Crossway nuovi fiammanti.

A concludere il lungo elenco dei 380 trentini vi sono 4 autobus particolari, che Atesina acquista sempre nel 2001 e che poi confluiranno nell'azienda unica con matricole 1634-1637: a caratterizzarli non è tanto l'ormai inusuale cambio meccanico, bensì la carrozzeria realizzata da Dalla Via, modello Tiziano. Tale carrozzeria, che prende il nome dal grande pittore veneto Tiziano Vecellio, ha avuto scarso successo su meccanica Iveco 380, mentre in altre parti d'Italia ha conosciuto in seguito una discreta diffusione su meccanica Irisbus 397.

A differenza dei coetanei con carrozzeria originale Iveco, anche queste vetture sono state radiate nell'estate di quest'anno.
 
A lato possiamo osservare la 1636, posteggiata ad agosto 2019 a Riva del Garda, località in cui è poi rimasta assegnata fino al momento della dismissione.

Nel 2003 giungono nella provincia 15 Irisbus 389.10.35 (serie 1553-1567), che assieme all'usuale trasmissione ZF 5HP600 montano l'inedito motore Cursor 8 da 352 cavalli, rispondente alla normativa Euro 3: all'esterno, la livrea è ancora quella di Atesina, ma sul frontale campeggia lo stemma a forma di delfino e sia lì che sulle fiancate, a simboleggiare gli avvenuti cambiamenti, fa bella mostra di sé il nuovo logo Trentino Trasporti.

Nell'immagine vediamo la vettura 1556 ferma in un pomeriggio di questo luglio all'autostazione di Fiera di Primiero, probabilmente dopo aver effettuato una corsa proveniente da Sagron-Mis, il comune del Trentino maggiormente distante dal capoluogo.

Insieme ai primi 389 in versione corta nel 2003 arrivano nella provincia anche alcuni esemplari 12 metri, i quali ricevono le matricole 1642-1652. Prima dell'arrivo dell'ultimo lotto di Crossway questi mezzi si potevano ancora vedere in linea con relativa facilità, mentre è presumibile che nel prossimo futuro il loro utilizzo gradualmente diminuisca.

In foto abbiamo l'autobus 1652, fotografato a giugno 2020 a Rovereto dopo aver svolto una corsa da Ala, altro abitato della Vallagarina; osservando con attenzione si possono notare i cartelli che, a causa della situazione epidemiologica, vietano di occupare le file interne di sedili.

Sugli acquisti successivi Trentino Trasporti introduce la sua nuova livrea, che riprende - pur variandone leggermente la tonalità - i colori bianco e viola della bandiera provinciale, oltre alla "zampa dell'orso" stilizzata già presente nel logo dell'azienda. Con questa colorazione abbastanza particolare entrano in servizio i 389.12.35 del 2006, serie 1653-1663, i quali d'altro canto conservano elementi adottati ancora un decennio prima come i piccoli display con scritte a scorrimento (con i quali saranno peraltro equipaggiati anche tutti più recenti Arway).

Nell'immagine a lato, scattata a luglio 2020, è ritratta la vettura 1662, assegnata a Riva del Garda e di conseguenza parcheggiata nel locale deposito.

Anche nell'ultima fornitura, come era stato per quasi tutte le precedenti, non mancano gli esemplari corti: a chiudere la nostra panoramica sono le 5 vetture 10 metri con matricole 1574-1578, anch'esse giunte ben 13 anni dopo l'entrata in servizio del primo 380 di FTM.

Le foto che proponiamo in chiusura sono due, ritraggono la 1578 presso il già citato lago di Calaita, nella valle del Lozen: le immagini risalgono al 2018 ma, con una dose di fortuna in più, risulta possibile replicarle ancora oggi. Mentre la seconda è resa un po' cupa dal cielo coperto e dalle scure cime dei Lagorai, nella prima il Sole illumina sia le appena imbiancate Pale di San Martino che, in primo piano, il nostro EuroClass.

Un ringraziamento conclusivo va a Matteo Spina, che mi ha permesso di utilizzare le prime tre foto, ed a Gregorio Turri, senza il quale non sarei stato in grado di reperire svariate informazioni.

 

 

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