FAL BARI: UN VIAGGIO FOTOGRAFICO DEL 2014, INEDITO E POSTUMO (1a PARTE)
Testo e fotografie a cura di Alessio Pedretti

Anche se un po' in ritardo vogliamo lanciarci in un viaggio fotografico condotto a fine Aprile 2014, esattamente a Bari e proviamo ad esplorare le FAL Ferrovie Appulo Lucane e la loro storia, sempre verde ed in fase di rilancio così come tutto il settore ferroviario nella Regione Puglia, piccolo esempio e modello di quel Sud spesso criticato e stigmatizzato anche di fronte a esempi positivi.

Dopo poco più di 20 mesi nel frattempo le cose cambiano e qualche scorcio è già quasi storico grazie ad il continuo divenire... ma giusto per una semplice infarinatura proviamo a ricordare giusto due righe sulle FAL: le Ferrovie Appulo Lucane con tale denominazione risalgono all’anno 1989 quando vennero scorporate unitamente alle FC Ferrovie della Calabria dalle precedenti FCL Ferrovie Calabro Lucane a loro volta nate nel 1961 in seguito alla nascita di una GCG Gestione Commissariale Governativa istituita in seguito alla revoca della concessione (causata da un incidente gravissimo dovuto alla scarsa manutenzione del precedente esercente) della MCL Mediterranea Calabro Lucane, a loro volta nate giusto poco 100 anni or sono nel 1915 (o sarebbe meglio dire 101 anni ormai...) all’apertura della prima linea da Bari a Matera.

La rete attuale di FAL Ferrovie Appulo Lucane è costituita da 183 km, interessa 16 Comuni e 686.000 abitanti con 35 tra Stazioni e Fermate. Vengono offerti ogni anno circa 1,48 milioni di treni kilometro e contano circa 560 dipendenti compresi anche i dipendenti del settore automobilistico. La rete FAL è un caso abbastanza unico in quanto è una rete “ex concessa” che si sviluppa tra due Regioni (Puglia e Basilicata), sappiamo bene che presenta uno scartamento di 950mm ed è noto che tale azienda ha preso in carico la costruzione del raddoppio tra Bari Scalo e Matera e l’apertura della nota “incompiuta” da Bari per Bitritto, i cui lavori sono iniziati nel 1989 per interrompersi nel 1998 e nuovamente riprendere nel 2013 ed incrementarsi in quest’ultimo periodo, il cui esercizio sarà affidato proprio a FAL. Insomma le sfide non mancano e gli investimenti nemmeno.
 
Proviamo dunque a fare una passeggiata ben consapevoli che già qualcosa è cambiato rispetto a queste immagini... tutte le fotografie sono del 29 Aprile 2014.

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Foto 001: tra il 1987 ed il 1991 Fiat Ferroviaria realizzò 15 automotrici per le FAL Ferrovie Appulo Lucane le quali vennero classificate come serie M4 301/315, ognuna capace di 206 kW. Tali automotrici con gli anni sono state rimodernate, tuttavia anche a seguito dell’arrivo del nuovo materiale Stadler alcuni esemplari sono stati fermati o addirittura accantonati come ad esempio è il caso di questo esemplare “anonimo” ritratto a Bari Scalo (potrebbe trattarsi tuttavia della 302) e dotato ancora di livrea originale, sebbene pesantemente vandalizzata. Interessante è scoprire che 4 automotrici di tale genere e 5 relative rimorchiate sono state cedute alle consorelle FC Ferrovie della Calabria ovvero le macchine 302, 304, 312 e 315, trasferite nel Luglio/Agosto 2015. Forse anche la nostra in immagine...

Foto 002: ed ecco già che sin d’ora rileviamo un cambiamento già avvenuto rispetto alle immagini che abbiamo scattato a fine Aprile 2014: l’automotrice M4 304 è ritratta a Bari Scalo con la cosiddetta seconda livrea già in corso di abbandono da parte di FAL al momento della nostra visita. Tale automotrice è infatti una delle 4 macchine cedute da FAL Puglia ad FC Calabria ove ancora sono ben accette in quanto in Calabria non è avvenuto lo stesso processo di svecchiamento dei rotabili che è avvenuto in Puglia ove l'arrivo piuttosto cospicuo di materiale Stadler ha portato una vera ventata di freschezza. Troviamo l’automotrice ferma a Bari Scalo, chissà se al momento dello scatto già si era concretizzata l’idea di cederla ad un’altra rete ferroviaria che poi sino al 1989 era sotto la stessa proprietà.

Foto 003: terza livrea in ordine di tempo è quella attuale e più vivace riguardante i colori bianco di fondo, verde sulla fiancata ed azzurro/blu nella parte inferiore della cassa. Con tale livrea incontriamo l’automotrice M4 308 in arrivo da Altamura accoppiata a quella che sembra essere una semplice rimorchiata. Tali automotrici presentano alcune consorelle simili in Calabria (serie 350c e 400 FC ad esempio) e in Sardegna (classe ADe 90) sebbene queste ultime molto simili ma ben differenti da un punto di vista meccanico, essendo nate per mano di Breda. Anche in questo caso ci troviamo davanti ad un’immagine per assurdo storica, visto e considerato che il ponte sotto il quale è appena passata la coppia è stato demolito e ricostruito, onde consentire il transito del secondo binario FAL per Bari Policlinico.

Foto 004  e 005: è un dato abbastanza impossibile da scovare (resta da scoprire perché agli appassionati interessi sempre e solo il materiale motore tralasciando le rimorchiate...) tuttavia dovrebbero essere almeno 13 esemplari o forse più: insieme alle automotrici M4 serie 300 vennero realizzate delle rimorchiate originariamente classificate nella serie RA 4000 e successivamente rinumerate nel gruppo probabile 041/053 del tutto analoghe alle automotrici. Alcune di esse intorno all’Estate 1995 vennero rese semipilota sopprimendo una delle due cabine di guida, è il caso ad esempio proprio delle rimorchiate 051 e 053 ove si evince la presenza di sedute subito dietro al vetro frontale, un tempo cabina di guida!. Anche in questo caso ci troviamo davanti ad un’immagine che non si può più scattare in quanto la rimorchiata 053 è una delle 5 rimorchiate cedute alle FC insieme alle matricole 045, 046, 047 e 050.

Foto 006: tra il 1993 ed il 1995 le FAL in collaborazione con le Officine Fiore di Caserta realizzarono ed allestirono un treno binato utilizzando i telai delle anziane automotrici Breda M2 137 e 144: Il risultato che ne venne fuori fu il cosiddetto binato AMS 801 il quale fu particolarmente pubblicizzato e venne originariamente previsto senza ritirata in quanto adatto a servizi suburbani per Modugno e Toritto. L’idea iniziale era di realizzare altri binati simili riutilizzando altri telai, in realtà poi il progetto si modificherà con la costruzione ex novo delle Automotrici M3 350 ed il nostro rimarrà esemplare unico “padre putativo” di tale serie. Lo incontriamo ormai accantonato presso Bari Scalo, pur avendo meno di una decina d’anni di vita, alla fin fine è nato sui telai di automotrici degli anni cinquanta del secolo scorso.

Foto 007 e 008: nel 1999 si assiste all’evoluzione del progetto nato con il binato AMS 801: FAL assegna a Fiat Ferroviaria la costruzione di 12 automotrici mono cabina serie 351/362 concettualmente derivate dalla serie 300 ma accoppiate a due a due dal lato privo di cabina di guida in modo tale da costituire 6 convogli binati M + M eventualmente accoppiabili tra loro sino a formare un convoglio da 4 elementi. Possiamo osservare l’automotrice 356 in sosta presso Bari Scalo insieme alla sue gemella presunta 355 ed ad un altra coppia analoga di binati della stessa serie. In una delle due immagini sullo sfondo si noti una serie di carri storici e sulla sinistra il viadotto che si alza per sovrappassare il fascio RFI e procedere verso Bari Centrale...

Foto 009 e 010: sempre per la stessa serie precedentemente descritta in due angoli del deposito di Bari Scalo incontriamo le automotrici 354 (con la sua analoga e presunta 353) e 358 (con la sua analoga e presunta 357). Originariamente per tali automotrici era prevista l’installazione di un secondo motore sul secondo carrello in vista dell’inserimento intermedio di almeno una o due rimorchiate intermedie in modo da costituire treni da 4 elementi modificando le rimorchiate già esistenti nel parco, soluzione poi non attuata e che ben difficilmente verrà intrapresa ora che sono arrivati numerosi convogli Stadler serie SB ed ST.

Foto 011: i locomotori diesel delle FAL non risultano essere particolarmente numerosi anzi sostanzialmente possono essere raggruppati in due soli gruppi: la serie LM4 601/609 è costituita da 9 locomotori realizzati nel 1974 dalla vicina Ferrosud di Matera e dintorni, abbastanza unici nel loro genere. A rappresentare tale gruppo incontriamo la matricola LM4 603 ferma curiosamente davanti al binato AMS 801 e pertanto in aria di accantonamento o ben poco utilizzata. Si spera che con i lavori di raddoppio in corso sulla tratta si possa anche trovare del lavoro ed impegno per tali locomotori che poi effettivamente non risultano essere poi neanche tanto anziani, sebbene l’estetica e fisionomia di tali macchine le invecchino non poco rendendole più anziane di quello che in realtà sono...

Foto 012: nel 1983 le Officine Greco di Reggio Emilia realizzarono due piccoli automotori da manovra, utilizzati da FAL nell’impianto di Bari Scalo. Vennero classificati LM2 751 e 752 e svolgono semplici compiti di manovra anche se ormai sempre più ridotti essendo ormai deciso e consueto l’utilizzo di materiale bloccato. La piccola bestiolina LM2 751 è ritratta in uno scorcio davanti al deposito e rimessa di Bari mentre possiamo dire che l’elemento gemello LM2 752 risulta essere accantonato presso lo stesso scalo. Tali macchine hanno una potenza di soli 65 kW ovvero sostanzialmente un decimo della potenza rispetto alle precedenti consorelle LM4 serie 600, capaci invece di ben 740 kW.

Foto 013: un’immagine semi aerea della zona Officina e deposito in parte anch’essa passata alla storia in quanto nella zona che state osservando da qualche mese nella parte a sinistra dell’immagine è stato costruito un capannone per la manutenzione dei convogli Stadler SB binati a 2 casse ed ST “trinati” a 3 casse. Nella visuale è possibile scorgere il prototipo AMS 801, almeno due binati serie 350, un paio di rimorchiate ed un automotrice serie 300, oltre a 3 convogli Stadler SB a 2 elementi e 2 convogli Stadler ST a 3 elementi, al tempo quest’ultimi ancora in consegna o comunque non ancora tutti entrati in servizio. E proprio su questi incentreremo la seconda parte dell'articolo...

FAL BARI: PROIETTATE VERSO IL FUTURO CON I CONVOGLI
STADLER SB ED ST (2a PARTE)

Testo e fotografie a cura di Alessio Pedretti

Proseguiamo con una seconda parte dedicata invece al materiale recente, simbolo di un vero e proprio rilancio.

Nel corso dell’anno 2011 le FAL hanno dunque firmato il contratto per la fornitura di 11 autotreni a scartamento ridotto di cui 5 a 2 elementi e 6 a 3 elementi a piano parzialmente ribassato, per l’esercizio sulle linee Bari-Altamura-Matera e Bari-Potenza. I veicoli a 2 elementi classificati SB sono composti da due carrozze viaggiatori distinte, ognuna dotata di un carrello motore ad aderenza naturale e di un carrello portante, separabili in deposito per esigenze di manutenzione. I vestiboli di tutte le carrozze sono a pianale parzialmente ribassato per consentire l’incarrozzamento facilitato a bordo dei viaggiatori anche diversamente abili mentre nei veicoli a tre elementi è presente anche una toilette attrezzata per l’accesso ai passeggeri con ridotta capacità motoria. La collocazione degli equipaggiamenti di propulsione al di sopra dei carrelli motori garantisce la trasmissione di un elevato sforzo di trazione anche su tratte ad elevata pendenza ed una accessibilità facilitata ai motori Diesel ed a tutti i principali componenti per le necessarie attività di manutenzione in deposito.

I convogli SB a 2 elementi hanno una lunghezza di 35,8m, un peso di c.ca 66 tonnellate, hanno una coppia di motori da 395 kW ognuno e possono trasportare 196 passeggeri di cui 100 seduti. I convogli ST a 3 elementi hanno una lunghezza di 52,5m, un peso di c.ca 86 tonnellate, la potenza non varia rispetto agli SB a 2 elementi e possono trasportare 320 passeggeri di cui 155 seduti.
Questi primi treni sono stati presentati a fine Settembre 2012 e sono entrati in servizio via via nei mesi successivi immettendoli in servizio anche nella zona di Matera a partire proprio dall’Aprile 2014. Successivamente FAL ha ordinato ulteriori 4 convogli SB a 2 elementi da utilizzare soprattutto nel potentino portando la flotta definitiva in esercizio a 15 convogli di cui 9 SB a 2 elementi e 6 ST a 3 elementi.

Proviamo dunque a fare una passeggiata tra il materiale moderno in servizio all’incirca da un biennio... tutte le fotografie sono sempre del 29 Aprile 2014.

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Foto 014: presso l’impianto di Bari Scalo possiamo incontrare numerosi esemplari Stadler SB binati a due elementi ed ST “trinati” a tre elementi: solo in quest’immagine possiamo individuare i convogli SB6 ed SB7 a due casse ed il convoglio ST1 a tre casse. Proprio in questo punto dell’impianto da qualche mese è stato terminato un nuovo capannone che consentirà la manutenzione al coperto dei nuovi treni Stadler i quali saranno assegnati a Bari, Matera e Potenza, in particolare a quanto pare almeno 4 convogli SB a due casse sono stati finanziati dalla Regione Basilicata e pertanto presumibilmente saranno impegnati sui servizi urbani di Potenza e Matera, soprattutto verso quest’ultima destinazione in quanto la stessa nel 2020 è stata decretata Capitale Europea della Cultura.

Foto 015 e 016: in un angolo del deposito di Bari Scalo possiamo osservare più da vicino un paio dei convogli a due elementi tra cui ad esempio le matricole SB1 ed SB6. Tali autotreni Stadler in teoria hanno esordito in Italia intorno al 2009/10 con l’immissione in servizio di 5 convogli serie 501/505 per FC Calabria dotati anche di ingranaggio per cremagliera, in seguito dopo la consegna delle unità pugliesi sono invece di queste settimane le consegne in Sardegna per conto ARST Sardegna ove si tratta di 4 treni a due casse sostanzialmente simili a questo nell’immagine. Nel contempo anche FC Calabria dovrebbe aver esercitato l’opzione per la fornitura di ulteriori convogli a trazione normale e senza carrelli attrezzati per la cremagliera.

Foto 017 e 018: due immagini scattate dalla famosa passerella pedonale della Stazione di Bari Scalo ci consentono di osservare i convogli Stadler anche da ulteriori visuali differenti: lato fascio binari deposito incontriamo il convoglio SB4 in sosta probabilmente tra un servizio e l’altro presso uno dei binari appositamente attrezzati per la pulizia, rifornimento e sosta breve dei convogli; il treno SB5 è invece ritratto mentre sta rientrando in deposito direttamente da Bari Centrale, sullo sfondo è possibile osservare il Fabbricato Viaggiatori di Bari Scalo FAL, persino ben tenuto ed in ottime condizioni.

Foto 019: presso la Stazione di Bari Centrale incontriamo ancora una volta il convoglio binato SB5 in arrivo con un gemello sempre a due casse. Come noto la Stazione FAL è sopraelevata e solo recentemente è stata realizzata una tettoia moderna che consente la copertura dei binari, è inoltre impossibile accedere ai binari se privi di titolo di viaggio, soluzione molto intelligente. La linea prosegue sullo sfondo su un lungo viadotto, il quale poi procede verso sinistra scavalcando il fascio RFI e la linea per Foggia, scendendo poi verso Bari Scalo. Per motivi infrastrutturali tale primo tratto non potrà essere raddoppiato a patto che i vicini di FT FerroTranviaria non si spostino un poco più in là, magari verso i binari tronchi lato nord di Bari Centrale RFI. D’altronde il collegamento FT / RFI è ormai in costruzione....

Foto 020: presso la Stazione di Bari Scalo incontriamo il treno Stadler ST1 il primo a tre elementi, pronto a partire verso Bari Centrale ed accoppiato in coda con un più piccolo convoglio SB a due casse posto in testa lato Bari Centrale. Dopo poco meno di un anno di servizio questi treni vengono utilizzati già in doppia trazione e costituiscono a tutti gli effetti convogli capaci di trasportare 500/640 persone, direi non da poco visto e considerato che si tratta pur sempre di una ferrovia a scartamento ridotto. Si noti la semplicità del piazzale FAL ove non si distingue bene nemmeno dove finisce la Stazione e dove inizia il Deposito.

Foto 021: dopo poco più di un’ora ritroviamo lo stesso convoglio al deposito, in questo lasso di tempo il treno ST1 ha avuto il tempo di arrivare a Bari Centrale e rientrare a Bari Scalo a vuoto per l’ora di morbida mattutina. Con una flotta di 15 autotreni e i lavori avviati per il raddoppio della linea per Matera che si conta di raggiungerla in 55 minuti entro il 2020, anno in cui la nota città sarà Capitale Europea della Cultura, FAL è una delle realtà ex concesse pugliesi decisamente all’avanguardia insieme alla performante e superlativa FT Ferrotranviaria, la quale tra l’altro è responsabile proprio della progettazione di alcuni lotti del raddoppio della rete FAL. Come dire... piccoli si, ma uniti si vince e si avanza....

Foto 022 e 023: in alcune ulteriori immagini possiamo esplorare gli interni del convoglio ST1 decisamente semplici ma funzionali e con vari richiami alla livrea ufficiale dell’azienda. In un’altra immagine possiamo osservare il treno ST2 mentre accoppiato con un altro treno ST a 3 elementi sta rientrando in Deposito con tanto di indicatore elettronico accesso indicante “Officina”. L’immagine dimostra anche l’accoppiabilità tra due convogli ST, formanti un convoglio di oltre 105 metri capace di portare in tutto 640 passeggeri. Nell’ambito delle varie commesse di treni analoghi per FC Calabria ed ARST Sardegna, solo le FAL pugliesi dovrebbero aver ordinato questa particolare versione a 3 casse, più che adatta per il traffico a cui sono sottoposte le “Appulo Lucane”....

Foto 024 e 025: è ipotizzabile che il secondo convoglio ST a tre casse della precedente immagine sia proprio la matricola ST4 che qui documentiamo in arrivo in servizio passeggeri direttamente da Altamura mentre entra nell’impianto di Bari Scalo. Il convoglio è infatti diretto a Bari Centrale ed esattamente 23 minuti dopo sarà immortalato nell’immagine precedente mentre rientra a vuoto in deposito. La doppia trazione è dovuta anche ad un altro motivo: ad Altamura in più di un caso durante il giorno il convoglio giunto in doppia trazione da Bari si scinde nelle due distinte sezioni verso Gravina da un lato e verso Matera dall’altro, viceversa al contrario sempre presso Altamura avviene l’aggancio, il tutto in pochi minuti ed in barba ai problemi mentali che si fa una certa azienda del 1905, la “grande ferrovia”...

Foto 026: è impressionante come a Bari vi siano alcune soluzioni ed usanze che non si riescono ad applicare ed attuare in quello che spesso si definisce erroneamente il “nord più evoluto”: il convoglio ST4 è ritratto a Bari Centrale sotto la tettoia di recente realizzazione, ai binari si accede solo ai tornelli e questo è già un buon punto a favore: ma addirittura le partenze dei treni sono indicati con video di grandi dimensioni ed a schermo piatto, addirittura, ulteriore finezza, ogni binario indica il primo treno in partenza ed addirittura anche il secondo in partenza e tutti e quando necessario tutti i convogli sono indicati con la doppia destinazione Matera / Gravina con sgancio ad Altamura. In termini di informazioni dati ai passeggeri tanto di cappello, un’azienda ferroviaria al Nord in Lombardia fa proprio ridere i polli...
 

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